Partiamo dal principio che la scelta di un microscopio dovrebbe essere un piacere. Detto ciò, entrano in ballo una serie di variabili che condizionano la scelta di un modello piuttosto che un altro. Data l’offerta enorme di modelli in commercio, l’impresa potrebbe ‘scoraggiare’ i più che potrebbero sentirsi disorientati dall’infinita gamma di modelli di qualità: dai microscopi più economici in plastica ai ‘master’ più costosi dei colossi tedeschi e giapponesi. Ecco, allora, qualche semplice ‘dritta’ per aiutare i microscopisti in erba a scegliere in modo più informato e consapevole. A volte ci si può imbattere in espressioni gergali che non si conoscono, in questo senso si suggerisce di avere sempre sott’occhio il glossario dei termini riferiti al mondo della microscopìa.
Quasi tutti i microscopi in commercio sono ormai dotati di sistemi luminosi, che includono fonti di luce integrata, solitamente a led. Esistono altri tipi di microscopi, che sfruttano gli elettroni o i raggi ultravioletti, ma questi ultimi sono decisamente più costosi e utilizzati, di solito, in particolari applicazioni scientifiche o di marketing. I moderni microscopi sono strutturati per prestarsi a diversi usi e per adattarsi a diverse applicazioni. È importante acquistare un microscopio che risponda alle proprie aspettative e, soprattutto, che sia adatto a soddisfare le proprie specifiche esigenze, che possono essere di natura hobbistica, ma anche professionale, in tal caso va scelto il modello che meglio si presta al tipo di osservazione a cui è chiamato.
Ad esempio, se è uno scienziato dovrà dotarsi di uno strumento da laboratorio, se invece l’utilizzatore lavora in campagna troverà utile un microscopio portatile che lo accompagni sul solco delle colture per verificare che non vi siano insetti o parassiti che insidiano la salute delle piante. Nella scelta di qualsiasi tipo di microscopio, il primo elemento a cui si fa caso, soprattutto se si è neofiti, è la capacità di ingrandimento, senza considerare che prima dell’ingrandimento viene la risoluzione. E questo il fattore chiave in un buon microscopio, perché se l’immagine viene restituita di cattiva qualità vanifica il compito di qualsiasi modello. A differenza di quanto si pensi, la risoluzione non è un valore dipendente dall’ingrandimento, ma dalla lunghezza d’onda della fonte di luce impiegata.